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Storie – Luciano Zamboni

luglio 11, 2015

Dimenticati di Stato

luciano zamboni

Ricostruzione di Roberto Zamboni

Sul muro che fiancheggia il lungo viale che porta al camposanto del mio paese, s’intravedono, nascoste dall’edera, cento piccole lapidi. Ognuna di queste riporta il cognome, il nome e il grado, dei soldati che morirono durante i due conflitti mondiali. Le prime cinquantacinque sono dedicate a coloro che persero la vita durante la Grande Guerra, le rimanenti, a tutti quelli che, arruolati nel Regio Esercito, perirono tra il 1940 e il 1945. Le ultime sedici portano sul fondo l’incisione «Disperso». Ed è proprio su quella adiacente all’entrata del cimitero che, il due di novembre, giorno della commemorazione dei defunti, mia nonna si fermava e deponeva un fiore.

 lapide montorioLapide nel cimitero di Montorio Veronese

Vedersi portar via un figlio poco più che ventenne, per poi scoprire che è morto di stenti e maltrattamenti in un campo di concentramento, è sicuramente una cosa terribile.

Non avere una…

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